Le normative sulla refrigerazione sostenibile.

Quello delle normative sulla refrigerazione sostenibile è un tema di strettissima attualità, trattato nel blog dei Professionisti del Freddo di Binelli Service anche in altre occasioni.

Negli ultimi anni c’è stata (e continua a esserci) una fortissima spinta normativa, soprattutto in Europa, per ridurre l’impatto ambientale dei sistemi frigoriferi, con l’obiettivo di rendere il più sostenibile possibile il settore della refrigerazione professionale, soprattutto dal punto di vista del rispetto dell’ambiente.

Come nascono le normative sulla refrigerazione sostenibile e di cosa parla, nello specifico?

Il problema di fondo è legato ai gas refrigeranti tradizionali, in particolare agli HFC (idrofluorocarburi), che pur non danneggiando l’ozono come i vecchi CFC e HCFC, hanno comunque un elevato Global Warming Potential (GWP), cioè contribuiscono in modo significativo al riscaldamento globale se dispersi in atmosfera.

Per questa ragione l’Unione Europea, da anni, sta aggiornando il Regolamento F-Gas (Regolamento UE 517/2014), imponendo restrizioni sempre più severe all’uso di refrigeranti ad alto GWP e incentivando il passaggio a refrigeranti più sostenibili, affidandosi a professionisti qualificati nel loro utilizzo.

L’ultima revisione importante del regolamento F-Gas è del 2024 (entrata in vigore progressivamente tra il 2025 e il 2030). Questa revisione sta accelerando la riduzione progressiva delle quote disponibili di HFC sul mercato europeo (il famoso “phase-down”), alzando il prezzo e limitando di fatto l’uso di refrigeranti ad alto GWP come R-404A, R-410A e persino in parte l’R-134a.

Le normative sulla refrigerazione sostenibile hanno un impatto diretto ed importante anche nel settore della GOD.

Moltissimi nuovi impianti stanno infatti adottando refrigeranti naturali, principalmente CO₂ (R-744), che ha GWP praticamente nullo (1), oppure idrocarburi (come R-290, il propano, usato molto nei banchi frigoriferi plug-in).
Anche l’ammoniaca (R-717) continua a essere usata in logistica, soprattutto nei grandi magazzini frigoriferi industriali, grazie all’elevata efficienza, nonostante sia tossica e richieda misure di sicurezza specifiche.

Oltre alla regolamentazione sui gas, ci sono normative energetiche complementari.
L’Ecodesign Directive impone limiti minimi di efficienza per i nuovi apparecchi frigoriferi (banchi, armadi, celle). In parallelo, l’etichettatura energetica europea obbliga i costruttori a dichiarare l’efficienza dei prodotti, spingendo la GDO a scegliere apparecchi sempre più performanti.

Va considerato anche che molte catene GDO, oltre agli obblighi normativi, adottano volontariamente politiche ambientali più restrittive, sia per motivi di immagine che di risparmio a lungo termine. Quindi, ad esempio, oggi molti supermercati di nuova generazione vengono progettati direttamente con centrali multicompressore a CO₂ transcritico, banchi chiusi ad alta efficienza, recupero di calore e monitoraggio continuo dei consumi tramite sistemi di controllo centralizzati.

In sostanza, il settore della refrigerazione nella GDO sta subendo una profonda trasformazione, spinta sia dalle normative europee, sia dagli obiettivi di sostenibilità aziendali e dalle spinte di mercato.

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